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L’artroprotesi dell’anca è oggi una procedura chirurgica molto comune con risultati clinici eccezionali. In un’anca artrosica, la testa del femore viene rimpiazzata con una sfera metallica o in ceramica, fissata su uno stelo (cementato o no) nel femore e fatta articolare con una cupola in polietilene o ceramica fissata in una base metallica a sua volta fissata nella parte cotiloidea del bacino.
La ceramica è stata introdotta nel 1970 nella chirurgia dell’anca. Il primo ad utilizzarla è stato Pierre Boutin, in Francia, e dopo di lui Mittelmeyer in Germania. L’obiettivo ricercato è stato quello di ridurre la produzione delle particelle d’usura al fine di ottenere risultati migliori con i pazienti giovani. Da allora più di 150.000 protesi ceramica su ceramica sono state impiantate, in particola in Europa. Inizialmente si sono incontrati numerosi problemi dovuti sia a fratture della ceramica che ad osteolisi nell’interfaccia osso/protesi. Tuttavia, altri studi scientifici su larga scala riportavano risultati più ottimisti. I primi impianti di questo tipo fallirono, non solo per via della qualità scadente della ceramica (alluminio ossidato), ma anche per la forma degli impianti e delle tecniche chirurgiche forse ancora troppo complicate. La caratteristica più significativa della coppia ceramica su ceramica è la sua biocompatibilità nonché la sua natura inerte.
La coppia articolare metallo su metallo è stata introdotta sin dal 1938. Wiles ha impiantato 4 protesi d’anca con coppia articolare metallo-su-metallo. Informazioni e dati sui risultati di questa esperienza sono andati persi durante la seconda guerra mondiale. Contemporaneamente all’introduzione da parte di Charnley della coppia articolare metallo-su-polietilene ( “stato dell’arte”) McKee Farrar introduceva la sua protesi con coppia articolare metallo-su-metallo. Malgrado le buone promesse del metallo-su-metallo, la coppia metallo-su-polietilene si è diffusa sempre più ed è diventata mano mano molto popolare. Oggi le migliori proprietà metallurgiche e le migliori tecniche di fabbricazione danno alla coppia articolare metallo su metallo nuove opportunità.
Attualmente esistono 10 fabbricanti di protesi di rivestimento.
La Birmingham Hip Resurfacing (BHR), disegnata da Derrek McMinne, e la Conserve Plus (C+) sono utilizzate nella nostra clinica. Queste protesi sono conformi alla nostra filosofia concernente i pazienti giovani.
Quando una delle componenti protesiche o tutte e due sono mobilizzate, è necessario rimpiazzarle. Si parla allora di artroplastica di revisione. Esistono varie ragioni per la mobilizzazione delle protesi:
L´operazione di revisione implica una chirurgia più lunga e difficile con minore probabilità di buoni risultati.
La prima alternativa è quella di evitare un intervento. Se il dolore può essere tenuto sotto controllo con una medicazione appropriata (anti-dolorifici, quale paracetamolo o antinfiammatori non steroidali), con la fisioterapia e adattando le attività fisiche in modo da averne sufficiente confort, allora è preferibile aspettare.
- a surgeon’s perspective -
Dr. Koen De Smet
ANCA Medical Center Ghent
First Edition - September 2008 - download -